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Si torna a parlare di Autismo!

Dopo un crescendo frenetico di preparativi, il 5 aprile si è svolta la conferenza “Emanuele e Andrea raccontano l’Autismo“, organizzata da Ala Autismo in collaborazione con la Scuola Secondaria e con il patrocino della Città di Roncade.

Due bellissime ore dedicate all’autismo, di fronte a un pubblico di oltre 200 tra adulti e ragazzi, Julia, Andrea, Emanuele hanno parlato di sé in modo consapevole ma sereno, accompagnati da domande, commenti, aneddoti e provocazioni, di fronte a una platea delle migliori: sensibile, attenta e calorosa nonostante l’argomento impegnativo.

I nostri ringraziamenti a Roncade, che ci ha accolti e supportati con partecipazione, rivolti agli organizzatori, ai docenti della Scuola Secondaria, alla Dirigenza Scolastica, all’Assessorato alle Politiche Sociali e alla Sindaca in persona.

La nostra gratitudine va ai ragazzi, ai giovani musicisti e coristi, ai numerosissimi adulti che ci hanno ascoltati con commovente attenzione: si è davvero parlato di autismo.

Conferenza Ala Autismo, 5 aprile 2017

Save the date!

⁠⁠⁠Nel quadro della giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo, Emanuele e Andrea offriranno una prospettiva unica sulla neurodiversità, raccontando l’autismo da dentro: in modo leggero, ricco di spunti e… con qualche sorpresa!

La conferenza – dialogo è aperta a un pubblico di giovani e adulti.

Fuori dalla marginalità

A proposito delle attitudini dei figli e del nostro ruolo di genitori, ci riconosciamo nella parole di Temple Grandin, tratte dal libro Il Cervello Autistico (Adelphi), lettura che caldamente raccomandiamo:

…se volete davvero preparare i giovani a entrare pienamente nella vita, allora dovrete fare di più che lavorare sui loro deficit. Dovrete inventarvi un modo di sfruttare i loro punti di forza.

Io dico ai genitori che i loro figli con ASD* dovrebbero pensare a cosa faranno da grandi quando hanno undici o dodici anni. Non si tratta di prendere decisioni definitive, ma di cominciare a considerare le diverse possibilità, in modo da avere del tempo per prepararli.

…i genitori devono lasciare che i figli facciano esperienza nel mondo, poiché i bambini non si interessano mai alle cose con cui non sono venuti a contatto.

Per lui (o lei) è essenziale uscire fuori e assumersi la responsabilità di lavori richiesti da altre persone le quali desiderano che vengano svolti, e secondo il programma di quelle persone. Perché è così che funziona il lavoro nella vita reale. Portare a spasso i cani. Fare volontariato in una mensa per i poveri.

In effetti, una passione può essere una grande forza motivante. Un insegnante o un genitore creativo può incanalare una passione quasi ossessiva in abilità rilevanti per una futura professione… Tenete però gli occhi aperti per individuare le opportunità e non abbiate timore di essere creativi…

Per esempio, i pensatori verbali si troveranno bene con compiti legati all’attività di scrivere… Un pensatore figurativo potrebbe riuscire a produrre oggetti artistici e venderli… Se è dotato per la musica può suonare in una band o entrare a far parte di un coro: di solito questi non sono lavori retribuiti ma sono comunque dei lavori, nel senso che richiedono cooperazione con gli altri musicisti e un impegno regolare.

* Autistic Spectrum Disorder – Disordine dello Spettro Autistico